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All reviews - Movies (13) - TV Shows (1)

Japan' 90

Posted : 13 years, 10 months ago on 3 June 2010 01:43 (A review of Shinjuku Incident)

Un uomo di un villaggio cinese, emigra clandestinamente in Giappone per poter ritrovare la sua ex-ragazza...
Il suo arrivo sembra essere segnato dalla fortuna, riesce infatti a trovare vari lavori, e facendo "favori", a conoscere persone influenti (un poliziotto e un mafioso) che lo aiuteranno a farsi un nome e acquisire una forte posizione territoriale.
Ma le cose non andranno poi cosi bene, xkè scoprirà a sue spese (come gli disse una sua amica conosciuta in Giappone) che "quando si vuole troppo si rischia di perdere la testa".
Durante la sua ribellione verso le gang della yakuza presenti nei sobborghi di Shinjuku, un suo caro amico verrà mutilato, danno che graverà sul suo essere e lo porterà a sprofondare negli abissi della droga.
Vendetta, è la minima soddisfazione...
Dopo aver conquistato la zona di Togawa (Kabukicho-Roppongi-Aoyama-Shibuya)ripagandolo con la stessa moneta(tagliandogli l'avambraccio) e aver legalizzato sia la sua presenza che i suoi locali, spartisce l'attività con i suoi "amici" sperando in un futuro migliore anche per i nuovi clandestini, ma non andrà come previsto...
morirà dopo essere stato tradito dai suoi amici durante una guerra contro i rivali giapponesi, lasciando sia l'ex-ragazza(rimasta vedova) che la sua "amica".


Dopo le innumerevoli pellicole firmate comicità e arti marziali Jackie Chan ritorna con un "Docucrama" e anche ben fatto:
non ho visto tutti i suoi lavori ma secondo me è il miglior film serio a cui abbia partecipato.
Partendo dai clandestini ai margini della vita, ripercorre
gradualmente i vari ambienti sociali, attraversando le oscure porte della mafia fino ad arrivare alla politica corrotta, disegno degli inevitabili ingranaggi del capitalismo(come disse il poliziotto), dipingendo cosi un quadro della situazione giapponese degli anni 90.


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Prince of Persia: The Sands of Time review

Posted : 13 years, 11 months ago on 21 May 2010 11:07 (A review of Prince of Persia: The Sands of Time)

Devo essere sincero, mi aspettavo meglio dalle scene di azione e dagli effetti speciali, ma al contrario ho sottovalutato i messaggi e le morali miste alla trama.
In questo film emerge un forte senso di fratellanza, un rapporto speciale che non si crea solo tra fratelli dello stesso sangue, ma anche tra persone che condividono un destino comune, come recitano le parole all'inizio e alla fine.
La storia è banale e le scene si susseguono senza coinvolgere lo spettatore, è una corsa contro il tempo
a tratti ridicola, ma la temporanea drammaticità che spezza il legame tra fratelli e compagni riesce cmq a destare un minimo interesse, soprattutto quando la fiducia riemerge e si rafforza.
A tratti sembra quasi di riconoscere Altair, l'aquila volante che porta la morte dall'alto dei tetti, piuttosto che Dastan.


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Fasten Seat Belt

Posted : 13 years, 11 months ago on 21 May 2010 10:17 (A review of The Langoliers)

Finalmente un film che reinterpreta il viaggio nel tempo in modo diverso(ritorno al futuro)...
la teoria su cui si basa il racconto di stephen king è che
viaggiare nel tempo non equivale a viaggiare nello spazio,
di conseguenza andando nel passato la realtà spaziale resta "invariata" fino a quando i langolieri non la divorano cancellandone l'inutilità, mentre andando nel futuro lo spazio resta cmq invariato ma in attesa che il presente lo raggiunga e lo plasmi in base agli eventi trascorsi ignari al viaggiatore.
La scomparsa delle persone sveglie nell'attraversamento dell' "aurora boreala" (soglia temporale) può far risalire all'"orizzonte degli eventi":definito come una regione dello spazio-tempo oltre la quale cessa di essere possibile osservare il fenomeno.


I racconti di stephen king sono psicologici e introspettivi oltre ad essere geniali, quindi
anche se il ritmo non è dei piu frenetici, la tensione e la suspense
mantengono viva l'attenzione dello spettatore per tutta la durata del film (io l'ho visto tutto in una volta anche se diviso in 3 parti) grazie alla discreta regia curata da Tom Holland.
Il cast è composto da soggetti diversi credo in conformità con il romanzo, e gli attori, anche se non famosissimi, sanno il fatto loro, David Morse anche se non comparso in film stupendi è cmq un professionista, Dean Stockwell con la sua espressività e deduzioni interpreta benissimo lo scrittore di romanzi gialli e Bronson Pinchot che dopo questo film si sarà fatto sicuramente ricoverare, si immedesima stupendamente nei panni dello psicotico infantile Toomy, castigato e rinnegato dal padre, anche Mark Lindsay se la cava nella parte del militare-assassino.
L'unica pecca è la rappresentazione grafica dei langolieri, che sono realistici come un pacman e non fanno pendant con il resto della pellicola, dopotutto era ancora il '95.


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The Host review

Posted : 13 years, 11 months ago on 2 May 2010 11:33 (A review of The Host)

it's a fantasy-horror with comic and dramatic aspects that in my opinion can not coexist, at least not as did in this film.

I appreciated the photography and special effects:
suggestive environments with dark and dramatic atmosphere well blended with digital effects,
but the script is nothing short of ridiculous:
two scientists pour gallons of formaldehyde into a river as usual, creating a mutant fish that slaughters people without anyone intervening.
At least in Lake Placid involving an eccentric Oliver Platt makes jokes funny, but here are a bunch of idiots, scientists from intervening, invent a virus and party on the riverbank, a blond who mistakes the hand of his daughter, and does kill the father counting fingers, a professional who can not shoot an arrow within 30 minutes etc...
it's a self parody that undermines the good work that is behind the whole film:
"Could be" a good movie, but it isn't.


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